Il sistema previdenziale italiano si basa a tutt’oggi sulla riforma Fornero, ma ciò che fu introdotto con il governo Monti non si applica al Pubblico impiego ovvero alle Forze di polizia, militari, Polizia Penitenziaria.
Per facilitare la comprensione dei requisiti pensionistici abbiamo riassunto il tutto in una tabella.
Per questi lavoratori si applica l’adeguamento alla speranza di vita e l’ultimo adeguamento è sopraggiunto dal gennaio 2019 con un incremento di 5 mesi.
La pensione per i lavoratori delle forze di Polizia e di sicurezza dipende dall’età e dall’incarico ricoperto, possono accedere alla pensione i lavoratori della Polizia se hanno raggiunto i 61 anni di età e sono agenti, ispettori, sovrintendenti, primo dirigente, vicequestore.
Servono invece 64 anni di età per i dirigenti superiori e 66 anni di età per i dirigenti generali, questo se non si hanno 35 anni di contributi.
Con i 35 anni di contributi non incide alcuna finestra mobile, senza i 35 occorre aspettare 12 mesi dal completamento dei requisiti.
Con i 41 anni di contributi non ci sono limiti di età al pensionamento, occorre però tenere presente lo slittamento di 15 mesi dalla decorrenza della pensione rispetto alla maturazione del diritto.